Ex cappella dei templari e dedicata nel 1101 a San Giovanni Battista, venne concessa da Federico III d’Aragona ai padri Agostiniani che la ristrutturarono ed ampliarono conferendole l’attuale aspetto con unica navata ed abside poligonale, facciata a capanna ed ampio rosone.
Si noti la somiglianza tra il rosone della chiesa di Sant’Agostino e quello della Matrice di Erice. In entrambi i casi sono rappresentati i simboli delle tre principali religioni monoteiste. - Le rosette traforate e arabeggianti tipicamente musulmane; - Le due ebraiche stelle di David; - L’Agnus Dei centrale, simbolo del Cristianesimo. Il rosone richiama inoltre il paradiso terrestre, altro simbolo cristiano, quasi a voler intendere un giardino di pacifica convivenza tra le tre diverse religioni. Si dipartono da lì le dodici colonne rappresentanti le ere astrologiche, rendendo i rosoni dei giganteschi calendari in cui ogni quadrante rappresenta una di esse. |
La chiesa di S. Agostino è una delle chiese più antiche che il centro storico di Trapani conserva perfettamente. Attualmente, è sede museale del Polo Espositivo della Diocesi di Trapani. Edificata nel 1101 vicino alla cinta muraria medievale, inizialmente dedicata a S. Giovanni Battista, la chiesa sorgeva vicino all’ospizio dei Cavalieri Templari. Successivamente allo scioglimento dell’ordine tramite una Bolla pontificia, la chiesa venne concessa ai padri Agostiniani che la adattarono secondo i canoni del gotico siciliano.
Elemento di particolare interesse è la struttura dell’edificio, il prospetto a capanna con un portale inserito in muratura a sguincio, con al centro un grande rosone costruito da maestranze locali con pietra proveniente dalle antiche cave di Pietretagliate. Quest'ultimo, composto da archetti intrecciati che creano un movimento che conduce lo sguardo all’agnello, centro focale del rosone, è dominato dai simboli delle tre grandi religioni monoteiste. Danneggiata gravemente dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, dell’interno rimangono parti della copertura in legno rivestita da tavolette dipinte che raffigurano immagini grottesche e allegoriche, custodite al Museo Pepoli e al Museo Abatellis di Palermo.
Il museo della diocesi che si trova all’interno dell’edificio venne eretto dal Vescovo Francesco Miccichè il 13 ottobre del 2008 affidandone la direzione alla prof.ssa Annamaria Precopi Lombardo, attuale direttore. Alla sede principale (Parrocchia di S. Nicola) è stata affiancata l’ex chiesa S. Agostino per esporre i beni delle altre parrocchie del territorio del trapanese. Il 6 marzo 2009 ha iniziato la sua attività con la benedizione alla presenza del Presidente del Senato Renato Schifani. Oltre alle varie mostre ospitate al suo interno, sono allestiti numerosi cantieri per il restauro, tra questi ricordiamo il “cantiere aperto” di Restauro del Simulacro della Vergine Addolorata , l’ultimo dei venti gruppi dei Misteri di Trapani, a cura di Elena Vetere, finanziato dal presidente del Trapani Calcio.





