Un po’ di storia
L’arcipelago delle Egadi (Favignana, Levanzo, Marettimo e i due piccoli isolotti Maraone e Formica) è stato protagonista, per secoli, di scontri e approdi a causa della sua strategica posizione geografica. Le origini dell’arcipelago risalgono al Paleolitico, periodo in cui Levanzo e Favignana erano ancora attaccate alla Sicilia, ed in cui Marettimo, già staccatasi molto tempo prima, si presentava con una superficie più vasta di quella odierna. I primi abitanti vivevano nelle grotte, praticando la caccia e la pesca. Di questi si possono ancora oggi ritrovare segni indelebili della loro presenza, come ad esempio i graffiti scoperti nella Grotta del Genovese a Levanzo. Nel neolitico però, l’aspetto delle isole cambiò radicalmente a causa dell’innalzamento del livello del mare. Marettimo si ridusse notevolmente, mentre Levanzo e Favignana si staccarono dalla terraferma. I primi ad insediarsi su queste isole furono i Fenici, che inizialmente crearono empori commerciali sparsi lungo le coste e successivamente, persa la loro indipendenza dagli Assiri, si insediarono stabilmente lungo le coste occidentali della Sicilia, potenziando i loro traffici marittimi. Anche l’Impero Romano, in piena espansione, intuì l’importanza del Canale di Sicilia, vista la sua favorevole posizione geografica, e fu probabilmente questa una delle principali cause che portarono Roma allo scontro con Cartagine, così che, dopo molte battaglie, il 10 Marzo 241 a.C. nel mare delle Egadi si combatté l’ultima battaglia della prima guerra punica, che pose fine al dominio cartaginese, facendo divenire la Sicilia prima provincia romana nonché granaio di Roma. Inizialmente i romani si insediarono nelle isole costituendo dei presidi sparsi qua e là, ma in seguito, dopo che il cristianesimo fu accettato come religione, vennero costruiti dei veri e propri luoghi adibiti al culto cristiano. La situazione mutò radicalmente intorno all’VIII secolo, con la conquista di queste terre da parte degli Arabi, i quali si stabilirono lungo le coste, costruendo numerose torri di avvistamento, e introdussero nuove colture in ambito agricolo, potenziando il settore ittico e commerciale. A questi subentrarono poi i Normanni, governati dal re Ruggero II, e le isole Egadi, insieme ad altre città siciliane, Palermo ne è un grande esempio, attraversarono un periodo florido in ambito artistico e culturale. Le torri di avvistamento saracene vennero trasformate in fortezze e furono costruiti nuovi luoghi di culto adibiti al cristianesimo. Dopo i Normanni succedettero Svevi, Angioini, Aragonesi e Spagnoli. Quest’ultimi governati da Carlo V, introdussero una politica molto rigida che portò ad un periodo caratterizzato da carestie, pestilenze e guerre contro il re di Francia, geloso del potere Spagnolo. Questa diatriba terminò nel 1637, quando la corona spagnola indebitata, fu costretta a vendere le Egadi al Marchese Camillo Pallavicino di Genova. Tre anni dopo a Favignana si iniziarono a costruire le prime abitazioni realizzate con il tufo, pietra locale, si incrementò l’agricoltura e la pesca del tonno, e così, intorno al 1700, anche Marettimo e Levanzo si ripopolarono. Alla fine del XVIII secolo ebbe inizio la dominazione Borbonica, la quale introdusse una politica ferrea ed oppressiva, messa in atto da re Ferdinando, che divenne causa di una serie di insurrezioni popolari che portarono alla trasformazione delle fortezze di Favignana e Marettimo in delle prigioni, dove tutti i patrioti insorti vennero così rinchiusi. Nel 1860 con lo sbarco dei Mille a Marsala, nelle isole Egadi giunse finalmente un periodo di pace e la libertà. Seguì il dominio Sabaudo, periodo in cui la popolazione si incrementò, così come l’economia e il commercio. Durante le due grandi guerre le Egadi, come il resto dell’Italia, subirono notevoli danni, fino a quando, negli anni ’50 vi fu una viva ripresa economica. La vita degli isolani in questi anni non fu per niente facile, a causa dei pochi collegamenti con la terra ferma, ed anche dal punto di vista sanitario le condizioni erano assai precarie. Il 1963 fu l’anno della svolta grazie all'incremento degli aliscafi e la trasformazione dell’economia, non più basata sull’agricoltura, ma sul turismo. |
Levanzo
L’isola di Levanzo, chiamata nel Medioevo “Phorbantia” e ribattezzata “Levanto” dai marinai liguri, è la più piccola delle tre isole dell’arcipelago.
L’isola è famosa per la Grotta del Genovese, importante sito archeologico scoperto casualmente da una pittrice fiorentina nel 1949, dove è possibile tutt’oggi ammirare graffiti e pitture risalenti all’epoca preistorica perfettamente conservati; vi sono raffigurati 29 animali e alcune figure umane fra cui primeggia un’incisione raffigurante il tonno, testimonianza dell’importanza della pesca e del tonno già in quegli anni, e due uomini ritratti mentre eseguono una sorta di danza.
Levanzo è un’isola caratterizzata da faraglioni e scogliere, più o meno alte, intervallate da grotte.
L’isola ha conservato nel corso dei secoli il suo aspetto primordiale, caratterizzato da una fitta e rigogliosa vegetazione, con oltre 400 varietà di piante e accoglienti calette sabbiose e rocciose. Fra le molteplici calette presenti nell’isola annoveriamo Cala Fredda e Cala Minnola; qui in particolare si trova un ricchissimo fondale, dove ancora oggi sono visibili reperti archeologici risalenti alla prima guerra punica, come anfore, rostri, elmi romani ed una bottiglia in peltro contenente del vino. Questi reperti fanno parte del più grande Parco Archeologico Sottomarino delle Isole Egadi.
Di particolare importanza dal punto di vista storico-culturale è, inoltre, la torre saracena, antica fortezza di avvistamento per la difesa dell’isola.
I fondali dell’isola sono di grande attrazione, anche per via della loro importanza e bellezza naturalistica; i più salienti sono: Secca del Faraone, Relitto del Genovese, Capo Grosso, Secca Scaletta, Secca Savona e Cala Tramontana.
Favignana
Capoluogo ed isola maggiore delle Egadi, l’antica Aegusa dei romani nel Medioevo prende l’odierno nome dal vento Favonio. La sua forma è quella di una farfalla dalle ali spiegate, al cui centro svetta la Montagna Grossa, comunemente chiamata Monte di Santa Caterina per la presenza di una piccola cappella intitolata alla Santa, e per la presenza del forte di Santa Caterina, il cui ruolo originariamente era quello di torre d’avvistamento saracena, divenuto castello in epoca spagnola ed infine carcere nel periodo borbonico. La conformazione quasi totalmente pianeggiante consente di raggiungere facilmente a piedi o in bicicletta tutte le zone di notevole bellezza paesaggistica, tra le quali Cala Rossa, dai profondi fondali sabbiosi e le alte pareti di tufo recanti ancora gli scivoli che permettevano di caricare i cantuni (blocchi squadrati di tufo) direttamente nelle imbarcazioni, per poi essere commercializzati.
Il nome Cala Rossa sembra essere attribuito al colore della terra presente nella cala, e non come prima si pensava, a causa della cruenta battaglia che in questo luogo si svolse tra Cartaginesi e Romani.
Cala Azzurra prende il nome, invece, dal colore del mare, che, grazie al fondale sabbioso e non particolarmente profondo, è di un azzurro intenso. Una particolarità è rappresentata dalla presenza dell’argilla con cui i bagnanti amano fare un improvvisato “peeling” su tutto il corpo.
Sull’isola è presente anche un lido, Lido Burrone.
Si tratta di uno dei pochi lidi attrezzati dell’isola con ombrelloni, sdraio, docce e punto ristoro. Ideale per le famiglie con bambini per il fondale basso e sabbioso e per la facilità di accesso.
Un’altra imponente e magnifica bellezza è il Faraglione, una grande roccia sul mare alta circa 34 m e dalla quale, percorrendo un breve tratto a nuoto, è possibile raggiungere agevolmente la Grotta degli Innamorati.
Tra gli edifici storici primeggia, appena attraccati all’isola, lo stabilimento Florio con l’annessa Camparia (da campare, termine dialettale che significa vivere, poiché la pesca del tonno e la relativa esportazione erano sostentamento per le famiglie isolane). Il complesso è formato da un insieme di padiglioni, per la maggior parte comunicanti fra loro, adibiti al ricovero delle imbarcazioni, al deposito delle reti ed alla cottura e lavorazione del tonno da conservare. Nell’atrio e nei grandi locali, sotto la guida attenta del “Rais”, capo dei “tonnaroti”, veniva praticata la pesca del tonno mediante un impianto a mare costituito da reti, cime e galleggianti, che permettevano l’incanalamento dei grossi cetacei.
Palazzo Florio, costruito nel 1876 in stile neo-gotico, è caratterizzato da merli e pinnacoli, ed è circondato da un ampio giardino. Abitato dai Florio durante la loro permanenza sull’isola, ed oggi restaurato, ospita la biblioteca, gli uffici di informazione turistica e periodicamente vi si organizzano mostre ed eventi culturali. Nei sotterranei, collegati un tempo al vicino edificio, chiamato i Pretti, era prevista la realizzazione di un acquario, mai ultimato. I Pretti fu costruito nel 1873 dall’industriale genovese Eugenio Pretto per la conservazione e lavorazione delle sarde.
L’edificio, venduto ai Florio, fu collegato da questi al palazzo di residenza tramite scale e tunnel. Oggi si presenta come un elegante edificio dal colore rosso cangiante, con negozi, resort, un ampio giardino interno ed una grande terrazza panoramica.
La Matrice, in stile barocco, con pianta a croce latina ad unica navata, fu costruita dai marchesi Pallavicino nel 1704 ed aperta al culto nel 1764 dedicata a Maria SS. Immacolata. Spicca per il campanile a tre campane, e presenta all’interno un crocefisso in legno del 1700, a cui i favignanesi sono molto devoti, ed una statua settecentesca in marmo raffigurante l’Immacolata. La chiesa si trova decentrata rispetto alla piazza, così da poter rimanere estranea alla traiettoria dei cannoni del castello fortezza di S. Giacomo, oggi sede del carcere, i quali venivano puntati sui nemici che arrivavano dal mare.
E' possibile partecipare ad alcuni tour in barca dell'isola di Favignana, sia con partenza da Trapani sia con partenza da Favignana.
Ex. Stabilimento Florio 3245631991
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00.
Prezzo biglietto 6,00 €, ridotto 3,00 € per gli studenti di età inferiore ai 25 anni.
Gli utenti con età inferiore ai 18 anni non pagano.
AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI
L’Area Marina Protetta delle Isole Egadi è la riserva marina più grande d’Europa. Istituita nel 1991, dal 2001 è gestita per conto del ministero dell’ambiente dal Comune di Favignana. Nei suoi fondali si trova la prateria di Posidonia oceanica, la più estesa e meglio conservata del mediterraneo, la quale ospita una ricca fauna ittica; molte sono le specie protette a livello comunitario, tra cui la rarissima foca monaca, la tartaruga marina caretta caretta, alcuni squali.
Tra gli uccelli marini invece, l’uccello delle tempeste, a rischio estinzione.
Marettimo
Nome formato probabilmente dall’unione tra mare e timo, l’antica “Hiera” (letteralmente “la sacra”) si presenta come l’isola più montuosa delle Egadi.
Grazie alla sua lontananza, alla natura impervia della montagna ed allo scarso impatto dell’uomo sull’ambiente, essa conserva un patrimonio vegetativo e faunistico molto prezioso, dove riescono a vivere specie rare, pressoché uniche del Mediterraneo. Questa sua ricchezza ne fa una meta imperdibile per tutti gli amanti della natura e del trekking, grazie ai sentieri realizzati dalla Guardia Forestale.
Il fiore all’occhiello è rappresentato di sicuro dalle grotte marine, veri e propri capolavori, come ad esempio la Grotta del Tuono o del Presepe, quest’ultima famosa per le sue stalattiti e stalagmiti.
Nelle grotte di Marettimo si segnala ancora oggi la presenza della foca monaca, esemplare a rischio di estinzione. Non mancano poi piccole e meravigliose baie di ciottoli raggiungibili in barca.
L’isola presenta poche spiagge raggiungibili da terra proprio per via della sua conformazione geomorfologica, fra queste si possono citare la bellissima Cala Bianca, con la sua piccola e suggestiva conca, e la stupenda spiaggia di sassi situata alle pendici del promontorio di Punta Troia.
E’ possibile anche seguire un imperdibile itinerario che abbraccia la storia e l’archeologia di Marettimo, costituito, tra le altre, dalla visita alle Case Romane, edificio romano in “opus reticolatum” di età tardo repubblicana di carattere militare - difensivo, e dalla chiesetta bizantina, risalente ai primi secoli del cristianesimo (si ipotizza tra il 1000 ed il 1100 per iniziativa di monaci di rito bizantino su di un sito precedentemente adibito al culto cristiano).
Imperdibile anche la visita al castello di Punta Troia, di epoca normanna e recentemente ristrutturato, ubicato sull’omonimo promontorio, da cui si gode una vista a dir poco spettacolare.
E' possibile partecipare ad un bellissimo tour in barca dell'isola di Marettimo che rispetto ai tour delle altre isole prevede l'ingresso nelle suggestive grotte marine!
TP istruzioni consiglia…
Isole Egadi, perché scegliere? Marettimo è sicuramente l'isola più selvaggia e suggestiva per chi ama le grotte. Il meteo però, per consentirne la visita, deve essere assolutamente perfetto, per questo l'insindacabile parere del comandante sul posto è imprescindibile e non sempre favorevole. Inoltre la distanza rispetto alla terra ferma impedisce spesso la visita congiunta di altre isole. Per le vicine Favignana e Levanzo però non è necessario scegliere! La società di escursioni in barca Egadi Escursioni si occupa infatti di minicrociere in barca con partenza giornaliera dal porto di Trapani, destinazione Favignana e Levanzo. Come se questo non fosse già abbastanza: il pranzo è incluso nel prezzo dell'escursione! |
Come arrivare alle Egadi da Trapani?
Se vi trovate in centro storico, come spesso accade visto la vicinanza dei principali terminal, il modo più veloce è sicuramente l'aliscafo soprattutto se non avete l'esigenza di portare con voi l'auto o lo scooter. La compagnia che si occupa del collegamento tra Trapani e le Isole è la Liberty Lines (ex Ustica Lines). Trovate gli orari degli aliscafi e dei traghetti al seguente link. Le Egadi rappresentano una delle principali attrazioni della provincia di Trapani, ne consegue che i biglietti degli aliscafi vanno spesso a ruba! Lo staff di "Trapani: istruzioni per l'uso" consiglia di acquistare i biglietti (sia dell'andata che del ritorno) con prevendita (1,50 €), per essere sicuri di riuscire a raggiungere l'isola prescelta. E' possibile prenotare il proprio posto sull'aliscafo con almeno un giorno di anticipo presso gli uffici situati nel centro storico in via Garibaldi 120 e in via Torrearsa 69. Un'alternativa è quella di usufruire del biglietto di solo andata con la società di escursioni in barca Egadi Escursioni, a bordo della motonave Costa del Sole. Questa compagnia fornisce il servizio di solo andata al prezzo di 10,00 € alle 09:30 del mattino, tutti i giorni. Così facendo potrete prenotare con la liberty lines solo il ritorno da Favignana a Trapani, godendovi il tragitto dell'andata all'aria aperta, al contrario dei normali aliscafi. |





