La valle del Belice fa parte della provincia di Trapani e si trova nella sua zona sud, è delimitata dalle province di Palermo e Agrigento e comprende i comuni di Castelvetrano, Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa, Selinunte, Salemi, Campobello di Mazzara e Santa Margherita del Belice.
Quest’area è stata popolata sin dalla preistoria della quale, rimangono a oggi diversi resti e siti archeologici ed ha visto succedersi Sicani, Elimi, Fenici e Greci. Questi comuni ebbero una tragica sorte comune nel 1968 in cui vennero colpiti da un terribile terremoto che rimodellò del tutto l’aspetto di alcune città che vennero rase al suolo come Gibellina che adesso ha un nuovo centro abitato a 20 km di distanza dal vecchio.
Castelvetrano
La città è il più grande centro della Valle del Belice e nacque in seguito alla conquista normanna e il popolamento da parte dei contadini del borgo che man mano si andava espandendo.
Tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento la città si arricchì di opere d’arte e divenne prima contea e poi principato con Filippo II. Il Seicento vide invece un periodo di carestie e di epidemie.
La città insorse inoltre ben due volte durante il Risorgimento e nel 1860 in molti cittadini si unirono ai Mille di Garibaldi.
Chiese importanti:
- Chiesa della Santissima Trinità di Delia
- Chiesa Madre
- Chiesa del Purgatorio
- Chiesa di San Giovanni Battista
- Chiesa di San Domenico
Musei e attrazioni:
Museo Civico
Dal lunedì al sabato, dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,30;
La domenica e i giorni festivi dalle ore 9,00 alle ore 13,00.
Acquistando il biglietto per l'Efebo, all'interno del parco archeologico di Selinunte, l'ingresso al museo civico sarà gratuito.
Costo biglietto: € 2,50 - Ingresso gratuito per minori di anni 18
tel. 0924/909605 - fax: 0924/932188
Fontana della ninfa
Come arrivare a Castelvetrano:
percorrere la A29 direzione Palermo, svoltare al bivio per Palermo Mazara del Vallo e uscire allo svincolo per Castelvetrano. Distanza 84 km.
Partanna
È un centro agricolo e commerciale, famoso soprattutto per la bontà dei suoi formaggi e delle sue terre che producono un ottimo olio d’oliva extravergine. E’ situata a 58 km a sud-est di Trapani e oltre ai prodotti enogastronomici che potrete assaggiare vi sarà possibile ammirare il castello medievale Grifeo risalente al 1076 ed attualmente il meglio conservato della Sicilia occidentale.
Il Castello Grifeo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30
il costo del biglietto intero è di 4€
biglietto ridotto 2,00€
biglietto residenti provincia di Trapani 1,00€
aggiuntivo ai biglietti per visita zona archeologica 1,00€
ingresso gratuito per insegnanti e persone di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 65 anni.
Come arrivare a Partanna
Da Trapani percorrere l’autostrada A29 direzione Palermo, svoltare al bivio per Mazara Del Vallo e uscire allo svincolo per Partanna. Distanza 77 km.
Gibellina
L’attuale centro abitato della cosiddetta “Gibellina Nuova” è sorto dopo lo scempio del terremoto del Belice nel 1968 che rase totalmente al suolo il primo centro abitato che è oggi meglio conosciuto come “Gibellina Vecchia”. La distanza tra il “vecchio” ed il “nuovo” è di circa 11 km. Il nome di supposta derivazione araba si pensi significhi “piccola montagna” e secondo gli storici fu fondata nell’Alto medioevo espandendosi intorno al castello edificato da M. Chiaramonte.
Per la ricostruzione della città l’ex sindaco Corrao decise di chiamare a Gibellina diversi artisti tra cui Alberto Burri che “congelò” nella memoria sotto a una grande colata di cemento, tutto il vecchio centro abitato in quello che è conosciuto come il “cretto di Burri”, una delle opere di land art più estese del mondo. Fra gli artisti che risposero alla domanda ricordiamo Pietro Consagra, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Carla Accardi famosa artista trapanese, Leonardo Sciascia e molti altri.
La città si presenta a noi come un grande museo di architettura a cielo aperto.
Da visitare è annotare sono la Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, la piazza del comune e la Torre Civica, il sistema delle piazze progettato da Franco Purini e Laura Thermes di cui fa parte:
la Piazza della Rivolta, la Piazza dei Fasci, la Piazza Monti di Gibellina, la Piazza Autonomia Siciliana e la Piazza Passo Portella delle Ginestre.
Come arrivare a Gibellina
Da Trapani percorrere l’autostrada A29 direzione Palermo, svoltare al bivio per Mazara del Vallo e uscire allo svincolo “stazione di Galitello” seguendo le indicazioni per Gibellina. Distanza stimata 67 km.
Salemi
Salemi è una città di origini arabo-medievali ed è situata proprio al centro della Valle del Belice. Si espanse tutto intorno al castello normanno dalla quale è possibile, se si raggiunge la torre, godere di uno splendido panorama fino a scorgere il mare. Storicamente fu campo di battaglia delle continue guerre tra Selinunte e Segesta, di quest’ultima fu sempre alleata. E’ con gli arabi che conobbe prosperità e diverse nuove coltivazioni (arance, limoni, pesche, albicocche e spezie come la cannella, lo zafferano e il garofano!) e a loro deve l’attuale nome “Salemi”. Nel 1077 arrivarono i Normanni seguiti da Svevi , Aragonesi e Borbonici (destino comune un po’ a tutta la Sicilia). E’ con lo sbarco di Garibaldi nel 1860 che Salemi ha un importante ruolo nella storia della Repubblica Italiana, è proprio qui che Garibaldi insieme a una banda di “picciotti”che lo seguirono nella sua impresa, si dichiarò dittatore del Regno delle due Sicilie. In quell’occasione Salemi fu capitale d’Italia per un giorno!
Il centro storico, quello che ne rimane dopo il sisma del 1968, presenta un impianto urbanistico di impronta tipicamente araba con vicoli stretti e articolati. Per diversi anni rimase quasi abbandonato dato che l’attenzione venne rivolta alla costruzione di nuovi quartieri piuttosto che sulla ristrutturazione.
Come arrivare a Salemi
Imboccare l’autostrada A29, uscire a Fulgatore e proseguire sulla SS113 fino al bivio per la SS188a che percorrerete fino a superare il paesino di Vita e raggiungere Salemi.
Poggioreale
Sorse nel 1642 per mano di Francesco Morso, marchese di Gibellina che ne divenne principe l’anno successivo.
Dopo il terremoto del 1968 che interessò tutta la Valle del Belice, le case distrutte non furono ristrutturate e la città nuova venne costruita alcuni metri più avanti. La vecchia città è adesso meta turistica ed è chiamata “la città Fantasma”. Percorrendola infatti è possibile imbattersi in spaccati di abitazioni come congelati al tragico momento, cucine e stoviglie sui tavoli, automobili parcheggiate e frammenti di vite spezzate in ogni dove.
Il 18 e 19 marzo si festeggia San Giuseppe e per l'occasione importantissima, vengono realizzati gli “Squartucciati”, decorazioni di pasta che saranno usate per adornare gli “Artari” dedicati al Santo.
Il 30 maggio il paese si prepara per il Mercato dei Formaggi e la Sagra della Ricotta per promuovere prodotti caserecci siciliani.
Per il primo anno si terrà il Belice Agrifest, una mostra-mercato di bestiame e assaggi di prodotti tipici.
Come arrivare a Poggioreale
Da Trapani immettersi sull' autostrada A29 direzione Palermo, svoltare all'uscita per Mazara Del Vallo e svoltare allo svincolo per la Stazione di Galitello fino a giungere a Poggioreale.Distanza 75 km.
Santa Ninfa
L’edificazione della cittadina cominciò nel 1605 per volere di Luigi Arias Giardina ed è stata chiamata così in onore dell’omonima martire, patrona della città, la cui festa si celebra il 12 Novembre. Col passare degli anni vennero eretti edifici quali la chiesa Madre, il Convento di terz’ordine di San Francesco, il palazzo Padronale, la chiesa di Sant’Anna e la chiesa di Sant’ Orsola.
La pianta del paese si snoda su una serie di cerchi concentrici che vedono come fulcro la piazza centrale.
Nel 1615 Santa Ninfa divenne Feudo Baronale. Passò in eredità di generazione in generazione arricchendosi sempre di più di nuovi palazzi.
Gran parte del paese fu distrutto dal terremoto del 1968. Per non scordare il disastro causato è stato istituito il “percorso della memoria”.
Nella località di “Finestrelle” è possibile invece ammirare un sepolcreto Sicano.
Ogni anno a Santa Ninfa dal 1 al 3 maggio si celebra il “Belice Western Show” che ha come location il Castello di Rampinzieri citato anche nel celebre libro “Il Gattopardo” di Giuseppe Tommasi di Lampedusa.
Tra le sagre e festività da non perdere ricordiamo la “Sagra della Salsiccia”, “la Sagra di lu Maccaruni”, “Un Giorno da Pecora”, “Appuntamento col gusto”
Come arrivare a Santa Ninfa
Da Trapani immettersi sull'autostrada A29 direzione Palermo e svoltare all'uscita per Mazara del Vallo. Proseguire fino all'uscita per Salemi e da lì imboccare la SS188 direzione Acquanova a Santa Ninfa. Distanza 70 km circa.
Salaparuta
Le origini della citta risalgono al 1400 quando il barone Paruta ne fece suo feudo. Il castello dove esso abitava era chiamato “castello di Sala dei Paruta” da qui “Castello di Salaparuta”. Ai piedi di esso sbocciò il primo centro cittadino, del quale dopo il sisma che ha travolto la Valle del Belice rimangono solo ruderi. Il nuovo centro abitato sorge su una piccola collinetta e all’ingresso della città è stata eretta un’opera scultorea dove sono presenti i nomi di tutti i morti e sfollati a causa del terremoto.
Nei giorni tra il 28 e il 29 marzo a Salaparuta si celebra una manifestazione in onore del tipico dolce salitano “Lu Cannatuni”.
Come arrivare a Salaparuta
Da Trapani immettersi sull'autostrada A29 direzione Palermo, svoltare sulla Palermo- Mazara del Vallo e uscire allo svincolo per la Stazione di Galitello. Da lì percorrere la Galitello/Palermo/Sciacca fino a Salaparuta. Distanza 78 km.
Campobello di Mazara
Il nome deriva da “campus belli” per via della bellezza del territorio su cui è situata. La città fu eretta nel XVII secolo da Giuseppe di Napoli.
Nel Corso dei secoli con l’arrivo della crisi agraria ci furono violente lotte tra i cittadini. A pochi chilometri dal centro urbano si trovano le “Cave di Cusa” da cui i Greci cavavano la pietra utilizzata per creare le colonne che usavano nei templi a Selinunte. Il 7 Giugno in molti si riuniscono a Campobello per partecipare all’evento “Il Viaggio delle Pietre da Cusa a Selinunte”, si tratta di una giornata di Trekking urbano effettuato all’interno del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa.
Per scoprire prodotti tipici e tradizioni locali da non perdere è la “Fiera dell’Immacolata” che si tiene tutti gli anni nel periodo prenatalizio.
Come arrivare a Campobello di Mazara
Da Trapani immettersi sull'autostrada A29 direzione Palermo, svoltare sulla Palermo - Mazara del Vallo e percorrerla tutta fino all'uscita per Campobello di Mazara. Distanza 90 km.
Santa Margherita del Belice
Sorta nel periodo Spagnolo, durante il terremoto avvenuto nel 1968 sono stati distrutti molti palazzi, tra cui “Palazzo Gattopardo”, di cui ne rimase solo la facciata, ma poi fu in parte riedificato. Al suo interno, oltre al municipio è situato “il museo del Gattopardo” dove sono esposte varie documentazioni di Tommasi, la riproduzioni originale del suo libro e molte altre testimonianze, “il Parco letterario Giuseppe Tommasi di Lampedusa” e il “teatro di Sant’ Alessandro”.
Dalle rovine della Chiesa Madre è stato istituito il “Museo della Memoria” dove sono presenti foto che narrano scene e momenti di vita nella valle del Belice prima, dopo e durante il terremoto che ne cambiò ogni suo singolo aspetto. Tra le cose da non tralasciare, si menzionano:
- “La villa del Gattopardo” dove ancora è possibile osservare alberi vecchissimi descritti da Giuseppe Tommasi di Lampedusa in un’altra sua opera;
- “La villa comunale” situata all’entrata del Paese;
- Il “Parco della Rimembranza”;
- Il “quartiere di San Vito” che porta le testimonianze della rovina causata dal violento terremoto.
La prima domenica di maggio i cittadini si riuniscono in festa in onore del patrono della città, durante l’evento “Festa del SS. Crocifisso a Santa Margherita”.
Tra il 24 e il 26 ottobre si tiene la “Sagra del ficodindia” una serie di eventi artistici e storico-culturali.
Il 16 novembre si tiene “Gran Tour dei Formaggi Siciliani” per scoprire tecniche di lavorazione e nuovi sapori tipici della Sicilia.





